Testimonianze da ascoltare e la lettura

Nella nostra biblioteca acustica, i partecipanti riportano le loro esperienze con i gruppi di auto-aiuto.

Odile (64), tumore al seno

Odile è stata operata per un tumore al seno e in seguito ha collaborato alla creazione del gruppo di auto-aiuto «Bracciaperte» di Locarno.

«Nel gruppo ci si dà una mano nell’affrontare la malattia, accettare il dolore e vincere la paura tramite la condivisione e il sostegno reciproco. 

Siamo diventate un gruppo forte di donne che si conoscono bene, si sostengono e sono aperte a tutte quante vorranno unirsi a noi.»

Patrizia (46), genitori adottivi

Patrizia è mamma adottiva e partecipa al gruppo dell’associazione Spazioadozione.

«Posso trarre insegnamento dalle esperienze degli altri oppure cercare di confortare chi si trova in difficoltà per situazioni che io ho già vissuto. Alcune volte sono esperienze difficili, altre volte si condividono gioie ed emozioni. E’ importante non chiudersi in se stessi. Solo le persone che hanno vissuto storie simili sono in grado di capire quello che provi»

 

Ursula (76), Lutto                        

Ursula frequenta il gruppo di Auto Mutuo Aiuto per il lutto AMA-TI di Lugano. Ha perso suo marito e sta vivendo i diversi stadi del lutto e della ricostruzione della sua vita.

«Ho deciso di provare questa forma di gruppo con un certo scetticismo. Pensavo che il tema avrebbe creato un ambiente triste e pesante. Invece mi sono sentita ben accolta. Condividere con altre persone, molto diverse fra di loro, ma che hanno vissuto la stessa situazione, mi ha aiutato molto.

Ognuno ha la possibilità di esprimere come si sente. Si possono creare forti emozioni che vengono espresse in parole e questo aiuta il singolo a trovare una certa distanza dal dolore.

Assieme  ad altri membri che partecipano da lungo tempo, siamo in grado di sostenere i nuovi che si trovano in una fase di lutto acuto»  

Paola (38), dipendenza affettiva

Paola partecipa al gruppo AmarSì sulla dipendenza affettiva. Nel gruppo si sente libera di esprimere tutta la sofferenza del vivere una relazione molto difficile e dalla quale non riesce a staccarsi. Il gruppo la aiuta ad essere meno condizionata e ritrovare fiducia in sé stessa.

«Confrontarmi con altre persone imprigionate in rapporti problematici mi fa sentire compresa, meno sola, e mi dà la forza necessaria per reagire e trovare al mio interno nuove risorse»

Diana (33), disturbi del comportamento alimentare

Diana ha sofferto di anoressia. Quando ha iniziato a sentirsi meglio ha pensato che un gruppo di aiuto-aiuto l’avrebbe aiutata a sentirsi meno isolata e meno giudicata dal mondo esterno.

«Ancora oggi non mi sento a mio agio a parlarne con persone che non capiscono pienamente cosa significa e cosa ho vissuto. Ho voglia di confrontarmi con qualcuno che sappia davvero di cosa parlo, senza bisogno di spiegazioni. Il gruppo è una risorsa preziosa per se stessi e per gli altri, dove ci si può sentire capiti e alleggeriti»